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Malta, le sue piante, le sue api

Le campagne dell'isola stanno scomparendo. Al loro posto: case e alberghi. La biodiversità è a rischio, ma c'è chi resiste (1)

  • 13 giugno 2019, 07:51
  • Ieri, 22:00
03:11

L'isola che resiste - I custodi di Malta

RSI/Gilberto Mastromatteo - Massimo Lauria 13.06.2019, 07:45

L'agricoltura a Malta rappresenta circa l'1,5% del Pil (prodotto interno lordo), contro oltre il 75% del settore turistico. L'abbandono delle campagne, negli ultimi anni, è drammatico. «Se continua così, nell'arco di 10 o 15 anni non ci saranno più contadini a tempo pieno». Ne è convinta Jeanette Borg, fondatrice di Maya (Malta Youth in Agriculture), una cooperativa nata nel 2014 per sostenere i giovani coltivatori. Dall'alto di una collina, indica le nuove abitazioni della minuscola Mgiarr, un antico borgo cresciuto del doppio negli ultimi anni, cancellando i terreni agricoli intorno.

L'isola che resiste (1)

«Molti vendono i terreni, abbagliati dal facile guadagno promesso dai costruttori di case e alberghi. Scarseggiano gli incentivi pubblici all'agricoltura – prosegue – mentre la media degli occupati nelle campagne è la metà rispetto al resto dell'Unione europea. Ma qui l'agricoltura è importante non solo per la produzione del cibo. Serve per la difesa dell'ambiente, del paesaggio e del territorio». Ma c'è chi resiste e si è assunto spontaneamente il compito di preservare e propagare le specie naturali proprie del territorio di Malta, come alcune piante, ma addirittura anche un tipo di ape, la “mellifera ruttneri”, diversa dalle specie più comuni, conosciute in Europa.

Gilberto Mastromatteo - Massimo Lauria

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