Alcuni angeli hanno le ali, altri quattro zampe e un fiuto eccezionale, capace di rintracciare dispersi sotto macerie o valanghe, trovare persone scomparse, scovare sostanze tossiche o stupefacenti e persino allertare i diabetici prima di una crisi. Sono i cani da salvataggio che, assieme al loro conducente, con cui formano un'unità cinofila, entrano quotidianamente in azione per migliorare o salvarci la vita. Come Frida, la femmina di Labrador che in Messico ha aiutato i soccorritori a rintracciare 52 dispersi sotto le macerie dell’ultimo tragico terremoto.
«La cosa straordinaria durante operazioni di questo genere è vedere come decine di cani lavorino fianco a fianco senza mai distrarsi e senza sosta. È il risultato di un buon addestramento, certo, ma è anche qualcosa che hanno dentro, di istintivo, che li porta a lavorare fino allo sfinimento, anche se loro vivono tutto come un gioco», spiega Stefano De Felice, responsabile della PIVEC Rescue Dog dell’Aquila. «Normalmente un cane non dovrebbe lavorare per più di un’ora a turno perché, oltre a ferirsi a zampe e muso come a volte capita, per lui distinguere tra gli odori è un’attività estenuante, ma durante un’emergenza, nella speranza di salvare una vita umana, gli chiedi uno sforzo in più, con il rischio di non riportarlo a casa».
«Sebbene, nonostante tutto, sia scorretto definire “eroi” solo i cani, perché è in team con il conduttore che diventano determinanti nelle emergenze, bisogna riconoscere che ogni cane, anche quello che abbiamo in casa, può diventarlo», spiega Fabrizio Emmanuelli, medico veterinario ospite del Trainer Cani Eroi Show, evento nato per celebrare l’attività di questi cani nella società. «Cane e padrone possono intraprendere un percorso di addestramento che, negli anni, può portarli a formare un'unità cinofila vera e propria con una specializzazione da scegliere in base alle attitudini di entrambi». Attitudini che, a volte, non hanno nulla a che fare con il pericolo. Altrettanto determinante per salvare una vita umana può essere aiutarla, con la sola forza della dolcezza, a sconfiggere la solitudine o una malattia, come fanno i cani da pet therapy, impiegati in ospedali e ospizi.
Emmanuela Anderle