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Non solo neve sulle piste

I sussidi per gli impianti di risalita sono stati approvati dal Gran Consiglio, con alcune clausole...

  • 23 dicembre 2017, 08:40
  • 23 novembre, 03:29
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Non solo neve sulle piste

RSI/Gianluca Blefari 23.12.2017, 07:30

I cambiamenti climatici, è noto, hanno ed avranno conseguenze sull' ambiente, sul Ticino e… sulle sue piste da sci. Gli ultimi anni, dal punto di vista dell'innevamento, sono stati piuttosto catastrofici e hanno causato diverse difficoltà economiche nella gestione degli impianti di risalita. Quale dovrebbe essere la strategia da applicare per trovare una soluzione al problema?

Elia Frapolli, di Ticino Turismo, evidenzia che gli impianti della regione sono in gran parte frequentati dai ticinesi. Il dato è stato confermato da una ricerca condotta da Rütter Soceco e da Tiresia che si sono occupate, su incarico del Dipartimento delle finanze, dell’economia e del commercio, di analizzare l’impatto economico e turistico degli impianti di risalita sussidiati (Airolo, Campo Blenio, Carì, Bosco Gurin e Nara) nell’ inverno 2014/2015. Questo per rispondere ad una domanda: vale la pena proseguire con i sussidi statali?

I risultati della ricerca

Incoraggianti i dati delle analisi: “La presenza di queste stazioni contribuisce ad ampliare l’offerta turistica, creando un indotto e dei posti di lavoro”, spiega Diego Medici, uno dei coautori dello studio. Nello specifico vengono generati 13 milioni di franchi di fatturato nella regione degli impianti, che equivalgono ad un valore aggiunto lordo di 5,6 milioni di franchi e a circa 100 posti di lavoro a tempo pieno.

LA RICERCA: "Importanza degli impianti di risalita (inverno 2014/15)"

Grazie anche ai risultati di questo studio, il Gran Consiglio ha deciso nella seduta del 12 dicembre 2017 di approvare il messaggio che proponeva un credito complessivo di 5'400'000 franchi quale contributo forfettario alla gestione ordinaria degli impianti. Con alcune richieste: la messa in rete degli impianti, la diversificazione dell'offerta e la "destagionalizzazione". Detto altrimenti: le strutture devono integrarsi in un’offerta variegata che non escluda attività pensate per la stagione estiva.

Le reazioni degli interessati

Tutti i gestori degli impianti da noi interpellati si sono dichiarati soddisfatti della decisione e intenzionati a fare il possibile per seguire le linee guida proposte nel messaggio. Tra percorsi didattici e noleggio di biciclette elettriche, alcune offerte per l’estate sono già comprese da anni tra le attività delle strutture.

Secondo Renzo Pesciallo direttore degli impianti di Airolo, non vi è alcun dubbio che puntare sulla stagione estiva sia doveroso, soprattutto in un cantone come il Ticino: “Concentrare l’attività solo su 4 mesi all’anno, per di più legati alla meteo, è un rischio troppo elevato".

“Siamo soddisfatti perché anche la politica capisce l’importanza degli impianti di risalita”, afferma Denis Valbianchi, direttore degli impianti di Campo Blenio. “Abbiamo un bellissimo territorio. Cerchiamo quindi di valorizzare, prima di tutto, quello che già c’è”.

"È da tanto che aspettavamo la conferma dei finanziamenti” ammette Fabio Mandioni, direttore degli impianti di Nara. “Le manutenzioni sono già iniziate ad aprile e abbiamo anticipato noi i soldi per garantire la sicurezza”.

“Siamo contenti perché viene riconosciuto l’importante lavoro svolto dal nostro settore”. Così Livio Merzaghi, direttore degli impianti di Carì. “Si tratta sicuramente di un importantissimo aiuto, ma eviterei di dire che con questo finanziamento, come si è letto in passato su alcuni media, ‘fioccano milioni sulle stazioni’. Vorrei infatti ricordare - prosegue - che il credito verrà suddiviso su più impianti per 4 anni. A Carì per esempio verrà stanziato un credito di 120'000 franchi all'anno. Se solo pensiamo che i costi per il personale raggiungono il mezzo milione…”

Gianluca Blefari

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