Donald Trump è stato chiaro: gli astronauti statunitensi rimetteranno piede sulla Luna, dopo quasi mezzo secolo dall’ultima passeggiata sul suolo del satellite terrestre. Lì si costruirà una stazione spaziale, da dove poi partire verso Marte e, un giorno, forse andare oltre. Anche Europa, Russia, India e altri paesi sono tuttavia attivi sul fronte dell’esplorazione del sistema solare. Siamo dunque di fronte ad una nuova corsa allo spazio?
“Innanzitutto bisogna fare una distinzione”, ci spiega Daniele Piazza, dottore e ricercatore spaziale all’Università di Berna. “Ci sono le missioni scientifiche, a cui partecipiamo anche noi, e quelle dettate da ragioni politiche: programmi lanciati per questioni di prestigio e primato nazionale”. In questa categoria, per esempio, rientra la corsa alla Luna a cui si è assistito durante la Guerra Fredda: “Trump, probabilmente, vuole passare alla storia come il presidente che ha fatto costruire una base lunare stabile: non è una missione prettamente scientifica, in quanto la ricerca sul suolo di un altro pianeta può tranquillamente essere svolta tramite robot”.
“Detto questo, non credo che ci troviamo di fronte ad una vera e propria corsa allo spazio. A parte i cinesi, che hanno espresso la chiarissima intenzione di mandare astronauti sulla Luna, e sono convinto che ce la faranno, solamente gli americani hanno queste possibilità. Sia dal punto di vista tecnologico che in termini di budget”.
Le mire dei privati
Anche le aziende private, tuttavia, sembrano particolarmente interessate ai viaggi al di fuori dell’atmosfera…”Per quanto riguarda i satelliti commerciali o il turismo spaziale, il coinvolgimento dei privati è sempre dettato da questioni di ritorno economico: anche per un super ricco, visti i necessari investimenti, lo spazio sarebbe un hobby decisamente proibitivo”.
Space X: il programma spaziale di Elon Musk
In viaggio verso Marte
Per quanto riguarda il futuro delle esplorazioni spaziali, Daniele Piazza è chiaro: “Nonostante ci siano missioni scientifiche che hanno come obiettivo praticamente tutti i pianeti e le lune disponibili nel sistema solare, il prossimo traguardo è senz’altro portare l’essere umano su Marte”. Questo, conclude Piazza, anche per ragioni pratiche: “Il pianeta rosso è abbastanza facilmente raggiungibile, ci vogliono circa sei mesi per arrivarci, e soprattutto non è un posto troppo inospitale”.
Ludovico Camposampiero
Corsa allo spazio? L'intervista al dr. Daniele Piazza
RSI/Ludovico Camposampiero 12.12.2017, 18:02