I mezzi pubblici non saranno più quelli di una volta, almeno in questa prima fase, dopo la pandemia. E il rischio è quello di un aumento vertiginoso del traffico automobilistico nelle città. Ma l'antidoto c'è e si chiama bicicletta.
Lo sa bene Danilo Collalti, storico venditore di bici romano. Una bottega aperta nel 1899 da suo nonno Rinaldo, partigiano e antifascista, sopravvissuto alla prigionia nel campo di concentramento di Mathausen, dove perse la vita suo figlio Luigi.
Oggi Collalti è tra coloro che stanno rialzando la saracinseca. L'auspicio è che possa tornare a vivere la Roma in bianco e nero di Ladri di biciclette, povera, ma ecologica.
A Roma sono stati predisposti circa 150 chilometri di piste ciclabili temporanee, sulle maggiori arterie cittadine, per agevolare chi, in questa fase, sceglierà le due ruote. Ma la tendenza riguarda tutte le metropoli europee. Le previsioni parlano di un aumento fino al 70 per cento nelle vendite. E molti Governi, tra cui quello italiano, stanno incentivando l'acquisto dei velocipedi.
Gilberto Mastromatteo