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Sahara 3 - Lettere nel deserto

Le tre vite di Aalien Iselmu, nato a La Guera. Portò la posta ai militari spagnoli, poi ai guerrieri saharawi, ora ai rifugiati

  • 30 maggio 2018, 07:48
  • 8 giugno 2023, 20:10
04:27

Il postino saharawi

RSI/Gilberto Mastromatteo 30.05.2018, 07:30

  • ©Gilberto Mastromatteo

Ha consegnato lettere per cinquant'anni, intrecciando la sua vicenda personale con quella del conflitto nel Sahara Occidentale. Aalien Iselmu, postino di professione, è nato a La Guera. Un porto commerciale, nell’estremo sud dell’ex colonia spagnola, al confine con la Mauritania. Nel 1975, alla morte di Francisco Franco, la Spagna si ritira e lascia che Marocco e Mauritania si spartiscano il territorio. E' l’operazione “Golondrina”. La Guera viene attaccata dai mauritani. Aalien e gli altri abitanti saharawi della città fuggono, per organizzare la resistenza. In città restano solo le donne.

Insegnanti, dottoresse, infermiere o semplici casalinghe. Tengono testa per undici giorni ad un esercito regolare che, alla fine, si impadronisce della città. Gli uomini combattono più a est, sotto la guida del comandante Mustafa El Ouali. Una sorta di Che Guevara del Sahel, capace di portare i guerriglieri saharawi a sferrare l’attacco alla capitale Nouakchott, azione in cui avrebbe lui stesso trovato la morte. Aalien è tra i suoi uomini. Durante gli anni della guerra opera come portalettere militare, tra i reparti del Polisario.

La Mauritania resiste per pochi anni. Nel 1978, dopo il colpo di Stato militare che abbatte il presidente Moktar Ould Daddah, la nuova giunta dei colonnelli decide di ritirarsi dalle zone occupate e firma una pace con la Repubblica araba saharawi democratica. Il Marocco occupa la parte rimanente del Paese. Ma La Guera resta fuori dal muro. Da allora la città è rimasta congelata. Una ghost town, in cui nessuno può entrare. Secondo i patti, la zona appartiene alla Rasd. La Mauritania la sorveglia militarmente. Il Marocco accetta di non occuparla, purché i saharawi non entrino ad abitarci. I saharawi accettano di non tornare, purché il Marocco ne stia fuori. Circa 16 mila saharawi sono riparati in Mauritania, tra Nouadhibou e la capitale Nouakchott.

La Guera, la città congelata al di fuori dal muro

Oggi Aalien vive in un'altra La Guera, una daira dei campi di rifugiati saharawi, nel sud-ovest algerino. Vive di ricordi. E sogna di tornare a consegnare lettere, tra le vie della sua città, ormai sommersa dalla sabbia del deserto.

Gilberto Mastromatteo

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