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Storia di Barbara da Camerino

Donne che resistono e restano nelle zone terremotate - e non ancora risanate - del Centro Italia affermando il diritto di ricominciare

  • 25 gennaio 2019, 06:45
  • 22 novembre, 23:19
03:00

Le allevatrici della zona rossa (1)

RSI/Ilaria Romano 25.01.2019, 06:30

A distanza di oltre due anni dai terremoti di agosto ed ottobre 2016, nelle zone colpite del Centro Italia, tanti piccoli comuni rischiano ancora di non riuscire a ripartire: spopolati, con i centri storici in gran parte inagibili, gli abitanti e alcune attività commerciali dislocati in strutture provvisorie periferiche. Ma se la ripresa resta lenta e difficoltosa, queste terre devono la loro sopravvivenza a chi ha deciso di tornare, e soprattutto a chi non se n’è mai andato, come coloro che lavorano a contatto con la natura e gli animali, intimamente legati alla montagna e alla propria terra e fermamente decisi a restarci.

Le storie che abbiamo scelto raccontano tre allevatrici, giovani donne che hanno deciso di mettersi in gioco con un mestiere difficile e appassionante, in un territorio che fa ancora i conti con i danni del sisma e una ricostruzione che sembra non partire mai.

Oggi incontriamo Barbara Bonifazi, geologa 29enne titolare dell’azienda agricola “La rinascita” di Sellano di Camerino, in provincia di Macerata, una “zona rossa” forse meno conosciuta di altre.

Ilaria Romano

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