Produrre cibo al Polo Nord, per innescare un ciclo virtuoso di autosufficienza. La trovata è di un cuoco americano, Benjamin Vidmar. Nato in Ohio, ma con ascendenze sia asiatiche sia italiane, Vidmar ha creato la Polar Permaculture, un esperimento di agricoltura estrema, in uno degli angoli più inospitali del pianeta.
La struttura in legno, adagiata nella vallata di Nybyen, la parte più vecchia di Longyearbyen, offre prodotti a chilometro zero per i ristoranti locali. Spinaci, lattuga e radicchio coltivati proprio là dove non resiste neppure un arbusto. Ma in futuro si prevede di poter soddisfare il fabbisogno dapprima del 10 per cento della popolazione. Quindi della metà dei 2 mila abitanti della città.
Le pietanze colorate, e a chilometro zero, di Longyearbyen
Nelle prossime settimane, vedrà la luce anche un nuovo ristorante autosufficiente. Avrà una serra al suo interno e sfrutterà il ciclo virtuoso per produrre cibo ed azzerare i rifiuti. Uno dei problemi più rilevanti di Longyearbyen, dove non esiste un vero e proprio sistema di smaltimento. L'immondizia viene riportata in Norvegia, a bordo dei cargo che fanno la spola con Tromso.
Gilberto Mastromatteo - Paolo Martino