Un Paese sotto pressione

C'è una vena di disagio esistenziale che percorre la Svizzera e che, frettolosamente, si preferisce bollare con il marchio della pazzia, della follia. Eppure, a ben guardare, tutti ne siamo interessati perché tutti, chi più chi meno, ci troviamo confrontati con l'incertezza del futuro, la pesantezza del presente, la paura della morte.

Tre, sostanzialmente, i fattori che incidono nel rendere maggiormente vulnerabili, e sotto pressione, le persone: fattori sanitari (malattie psichiche preesistenti, stato di salute cagionevole e aggravabile dal Covid-19, disabilità); fattori sociodemografici e socioeconomici (situazione finanziaria, situazione lavorativa, fascia d'età, situazione abitativa) e fattori di rischio e protezione individuali e sociali modulanti (solitudine, isolamento sociale, autonomia, ottimismo/pessimismo, sostegno sociale). Tutto insomma concorre nel destabilizzare le già scarse certezze che quest'epoca di mutamenti - non solo climatici - ha introdotto nelle vite di ciascuno.

È anche per dire alla popolazione tutta che il "Paese Svizzera" è consapevole delle difficoltà che i suoi cittadini stanno incontrando che per oggi, giovedì 10 dicembre, è stata indetta la "Giornata nazionale della salute mentale".

La giornata è stata voluta per "rafforzare la salute mentale della popolazione". Per fare ciò viene offerta una serie di spunti, ma anche di indirizzi ai quali rivolgersi per chiedere un aiuto o, più semplicemente, per disporre di un incontro/confronto con persone in grado di dare sostegno e anche informazioni utili per districarsi nel ginepraio di decisioni che spesso - e per molti - sembrano andare a distruggere quelle minime certezze che consentono una vita se non felice, almeno normale.

E poi, come mi ha detto un operatore sanitario indipendente, Thomas M. : "Teniamo duro in questo periodo particolare, ricordiamoci di ciò che siamo, ricordiamoci che non siamo soli a trovare sconfortanti certe dinamiche, ricordiamoci che non siamo quello che ci viene buttato addosso, ricordiamoci che nel nostro piccolo, passo dopo passo, possiamo sviluppare pensiero critico e risorse con le persone vicine. Ricordiamoci che ogni giorno ci meritiamo un momento di silenzio e anche un momento di attività dedicato a noi stessi. Questa consapevolezza di momenti giornalieri esclusivi sostiene e rafforza la nostra resilienza".

m.c.

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