Febbraio 2016. Le prime 24 famiglie siriane atterrano in Italia grazie a un “corridoio umanitario” aperto sulla badse di un accordo che la Comunità di Sant’Egidio ha stipulato con il Governo italiano e che prevede l’arrivo di 1.000 nuclei famigliari che, in questo modo, possono lasciare la Siria con regolare visto e senza alcun onere per le istituzioni italiane. A farsi carico della loro accoglienza sono infatti, di volta in volta, coordinamenti composti da associazioni, volontari e privati cittadini.
Dal febbraio 2016 ad oggi 900 di quelle 1.000 famiglie sono già arrivate in Italia. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono gli al-Abdallah, un nucleo familiare originario di Aleppo e composto di 11 persone. Ad aprile sono state “adottate” da una cordata di 150 famiglie torinesi, che per i prossimi due anni si faranno carico di ogni loro esigenza. Tra i primi ad essere arrivati, invece, c’erano i Makawi, originari di Homs e arrivati, sempre a Torino, nel febbraio 2016: dopo un anno passato a cercare inutilmente lavoro il capofamiglia, Gamal, ha deciso di chiedere un prestito ai suoi parenti emigrati in Germania. Con quel denaro, i Makawi hanno appena aperto il primo ristorante siriano del capoluogo piemontese. Le loro storie nel video.
Antonio Storto