Il regno di eSwatini (già Swaziland) è l’ultima monarchia assoluta in Africa ed è qui che cresce una delle più pregiate cannabis al mondo. Si chiama “Swazi Gold” ed è molto richiesta dai consumatori europei. A sorprendere è che i coltivatori di cannabis sono anziane donne che vivono in regioni estremamente rurali e hanno iniziato con questo business a seguito della dura siccità che ha colpito il Paese.
Le Gogos della cannabis
Un centinaio di “Gogos” (nonne in lingua siSwati) per far sopravvivere le proprie famiglie hanno sostituito la semina del mais con quella della cannabis. Una di loro è Assienah Dlamini, costretta a prendersi cura di Jabulani, il nipotino rimasto orfano dopo che i genitori sono morti a causa dell’Hiv. Numerosi, in eSwatini, i casi di bambini orfani come Jabulani a causa di una grave epidemia di HIV che, a inizio degli anni 2000, distrusse il tessuto sociale del Paese. Ma... torniamo alla “Swazi gold”. Un chilo di questa cannabis viene venduta ai “corrieri” sudafricani a circa 1.500 lilangeni (valuta locale), circa 150 franchi. Poche settimane dopo, nei coffee shop di Amsterdam, verrà venduta a 5 Fr. al grammo, un prezzo 30 volte superiore.
«Non so perché abbia tanto valore questa pianta – dice Assienah seduta all’esterno della sua casa di fango nell’area rurale di Mankayane, 60 chilometri dalla capitale Mbabane – i nostri antenati la usavano per curare le ferite ed ha un odore orribile».
Lorenzo Simoncelli