Salute

Il testosterone è l’elisir della giovinezza?

La Cavia entra negli “anta” e cerca di fermare le lancette del tempo

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La Forza

La Cavia 13.01.2025, 20:40

  • RSI
Di: Valerio Thoeni 

Con l’arrivo dei quaranta la vecchiaia viene a bussare alla porta di casa. Ci si sveglia con acciacchi che non si ricordava di avere, la schiena diventa improvvisamente un pezzo di legno e si comincia a emettere versi gutturali ogni volta che ci si alza da tavola.

Ok, forse la sto mettendo giù un po’ dura… ma le mie quaranta primavere, quest’anno, le ho vissute come il primo passo sul viale del tramonto. E la sensazione, anche a leggerlo adesso, è abbastanza deprimente.

Ancora più facile cadere nello sconforto quando si scopre che anche fisiologicamente cominciamo a cambiare. E qui entra in scena il testosterone, un ormone che non ha bisogno di tante presentazioni. Fra le sue tante funzioni spiccano quelle legate all’immaginario maschile: la libido e la massa muscolare. Con la soglia dei quaranta la produzione di questo ormone comincia a scendere in maniera marcata e a questo calo alcuni auto professati esperti associano i sintomi della vecchiaia: calo dell’energia, calo della libido, calo della forza, calo di tutto…

In America questo è diventato un fenomeno di massa e la TRT, ovvero la terapia di sostituzione del testosterone, è stata sdoganata. Celebrità per le quali il tempo sembra essersi fermato esibiscono colpi scultorei. Fra di loro spicca il neo nominato (non ancora confermato) segretario alla salute pubblica Robert F. Kennedy jr. Alla bellezza di settant’anni esibisce sui social una forma fisica degna di un trentenne e questo, per sua stessa ammissione, lo deve anche alla terapia ormonale.

Il problema è che si tratta di una porta dalla quale diventa difficile tornare indietro; sì perché una volta iniziato questo tipo di terapia il nostro corpo smette di produrre testosterone, e quindi ci si ritrova a doversi iniettare l’ormone per il resto della vita, entrando in un quadro patologico che ci si è generati da soli.

Ovviamente tutto questo è poco attraente; come cavia il mio obiettivo è diventato quello di trovare un modo naturale di alzare il mio testosterone.

Per sei settimane la mia vita ha ruotato intorno a due pilastri: allenamenti di forza e cercare di dormire bene.

Semplice a parole, un po’ meno nei fatti. L’avere quarant’anni spesso coincide con l’avere una famiglia, delle responsabilità, degli orari irregolari… in una parola: stress!

E lo stress, con il cortisolo come marcatore ormonale, è il nemico principale del testosterone.

Un nemico infido che è difficile da controllare, che striscia nei pensieri, che ti fa lavorare il cervello anche dopo aver timbrato il cartellino d’uscita, che non ti lascia dormire la notte.

In un viaggio in cui pensavo di trovare l’elisir della giovinezza, ho scoperto che il vero nemico da combattere è lo stress della vita moderna.

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