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C'è vita altrove?

La scoperta del primo pianeta extrasolare, compiuta da due svizzeri 25 anni fa, ha fatto storia nella ricerca astronomica. Da allora, cosa abbiamo imparato di nuovo?

  • 22 gennaio 2019, 12:01
  • 22 novembre, 23:11
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La ricerca di una seconda Terra: l'intervista a Didier Queloz, scopritore nel 1995 del primo esopianeta

Swissinfo/Michele Andina 22.01.2019, 11:38

Di: Michele Andina, Swissinfo 

È il 1995: Michel Mayor e Didier Queloz annunciano la scoperta di un pianeta che orbita intorno ad una stella che non è il nostro sole. Al contempo, i due astronomi e astrofisici designano l'università di Ginevra come centro di eccellenza per la ricerca sugli esopianeti.

Questo primo pianeta non assomiglia affatto a quello che ci si aspettava: un supergigante gassoso che ruota in soli quattro giorni attorno alla stella 51 Pegasi. Molto vicino a quest'ultima, è il prototipo di una famiglia di pianeti che saranno in seguito chiamati i "Giovi caldi".

Da allora, gli astrofisici di tutto il mondo hanno catalogato migliaia di pianeti lontani, di tutte le dimensioni e composizioni, orbitanti più o meno distanti da stelle di tutti i tipi.

Didier Queloz, che stava redigendo la sua tesi all'epoca della prima scoperta, ha continuato a lavorare nel campo degli esopianeti. Pur avendo mantenuto un piede a Ginevra, ora è membro del laboratorio Cavendish della prestigiosa università di Cambridge, in Inghilterra.

Intervistato da swissinfo.ch, fa il punto sulle scoperte fatte finora e sulle speranze riposte nelle nuove generazioni di telescopi, che un giorno dovrebbero rivelare la presenza di vita extraterrestre.

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