Meta ha reso noto giovedì di aver chiuso circa 1'500 account in Facebook e Instagram legati a dei "cibermercenari".
Gli account, usati per spiare su commissione fino a 50'000 attivisti, dissidenti e giornalisti, erano connessi a 7 società basate in Israele, India, Cina e Macedonia del nord. Queste imprese, che in genere si presentano come "servizi di intelligence su Internet", offrono invece servizi che vanno dallo spionaggio digitale all'uso di false identità per entrare in contatto con gli spiati.
"Questi cibermercenari sostengono spesso che i loro servizi prenderebbero di mira solo criminali e terroristi" ma le loro attività "sono in effetti senza distinzioni e includono giornalisti, dissidenti, critici di regimi autoritari, famiglie di membri delle opposizioni e attivisti dei diritti umani", sottolinea la multinazionale.
Queste società "sembrano pronte a prendere di mira chiunque per conto del miglior offerente", ha dichiarato il responsabile della sicurezza Nathaniel Gleicher. Meta afferma di aver allertato le circa 50'000 persone interessate.
I Facebook papers
Telegiornale 26.10.2021, 22:00