La ricerca ha coinvolto 5'000 ragazzi dagli 11 ai 16 anni e 800 genitori. La maggior parte dei giovani ha affermato che l’interesse per i video giochi li ha portati a leggere articoli, manuali e storie che li riguardavano mentre i genitori hanno dichiarato che durante il lock down i video giochi hanno permesso ai figli di superare lo stress e la noia.
I video giochi fanno parte della vita quotidiana di tutti i bambini del mondo ma suscitano ancora la diffidenza di molti genitori. Lo studio inglese dovrebbe tranquillizzarli: smanettare non fa solo rima con giocare ma anche con imparare, studiare e dialogare.