Crateri oscuri, i cui bordi lasciano sempre in ombra il loro interno, vaste pianure create da antiche eruzioni di lava e vistose cicatrici lasciate da esplosioni vulcaniche violente. Questi sono i protagonisti delle nuove immagini di Mercurio, ottenute grazie all’ultimo passaggio ravvicinato della sonda BepiColombo, dell’ESA e della JAXA.
Le immagini sono state scattate dalla sonda BepiColombo
Il flyby è avvenuto l’8 gennaio alle 6:59 ora svizzera, a una distanza di 295 km dalla superficie. Avvicinandosi al lato in ombra di Mercurio, BepiColombo ha sorvolato il confine tra notte e giorno, osservando i crateri del Polo Nord, tra i luoghi più freddi del Sistema Solare.
Le fotocamere hanno catturato le pianure vulcaniche di Borealis Planitia, formate da un’eruzione di lava 3,7 miliardi di anni fa. La sonda ha anche osservato Caloris Planitia, il più grande cratere da impatto di Mercurio, e Nathair Facula, una macchia luminosa risultato di una grande esplosione vulcanica.
Obiettivo Mercurio
Telegiornale 20.10.2018, 22:00