PFAS, acronimo di “sostanze per- e polifluoroalchiliche”; quattro lettere che, nell’ultimo anno, sono entrate nella nostra vita quotidiana e al contempo rappresentano una delle grandi sfide del secolo. Ma cosa sono, e perché queste sostanze sono così tanto discusse?
I PFAS - o le PFAS - sono una categoria di sostanze chimiche classificate come perenni o indistruttibili. Indistruttibili per nome e di fatto: nell’ambiente ci rimangono anche per migliaia di anni. E non sono solo perenni, ma anche molto numerose: l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente riconosce fino a 14’000 PFAS diversi.
In chimica, esistono legami chimici deboli o forti. Quello che forma i PFAS è forte, anzi, il più forte legame della chimica organica: quello tra carbonio e fluoro. I PFAS sono sostanze chimiche formate proprio da una lunga catena di questi legami.
Data la sua forza, è quasi impossibile da distruggere questo legame carbonio-fluoro. È infatti molto resistente, anche alle condizioni più estreme, ai raggi X, alle radiazioni e alle alte temperature - fino ai 1000° celsius. Oltre alla presenza di questi legami carbonio-fluoro, la coda dei PFAS si contraddistingue anche per la sua natura idrofoba, ossia: non si scioglie in acqua. La parte superiore dei PFAS, la loro testa, invece è idrofila. Questo significa che le piace l’acqua ma non i grassi, come, per esempio, gli oli.
Data la forza dei legami che li compongono e la loro duttilità, i PFAS sono quindi molto utilizzati in quasi ogni settore industriale.
Ogni volta che, però, utilizziamo prodotti contenenti PFAS, per esempio lavandoci il viso dal trucco o lavandoci i capelli con prodotti contenenti queste sostanze, parte di queste sostanze finisce nell’ambiente. Una volta entrati nell’ambiente, inizia il loro lungo viaggio, chiamato il “ciclo dei PFAS”.
Questo ciclo ha permesso ai PFAS di raggiungere praticamente ogni luogo del pianeta. Qui sotto, trovate la mappa di LeMonde di tutti i siti inquinati da PFAS in Europa
Sciogliendosi in acqua, i PFAS permeano nel terreno. Le piante, poi, assorbono queste sostanze dal terreno o dall’acqua di irrigazione contaminata. Gli animali mangiano queste piante, assorbendo quindi anche i PFAS. E infine, ce li mangiamo anche noi. Una volta che i PFAS sono entrati nel nostro corpo, cosa succede? Il legame carbonio-fluoro è molto forte e difficilmente riusciamo a espellerli. Nel nostro corpo, quindi, vi rimangono; e non solo: nel tempo si accumulano, per esempio, nel fegato e nei reni.
Uno studio pilota di biomonitoraggio dell’Ufficio federale della Sanità pubblica ha rilevato la presenza di PFAS in tutti i campioni di sangue analizzati, in linea con gli altri studi europei.
Va specificato che altre attività dannose per la salute, come per esempio fumare, sono molto più pericolose dell’esposizione ai PFAS. Tuttavia, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, i PFAS sono correlati a tutta una serie di malattie.
Il cammino per risolvere il problema dell’inquinamento da PFAS nell’ambiente e dentro di noi, sarà molto lungo, soprattutto a livello legislativo. Attualmente, l’Unione Europea sta discutendo l’imposizione di un divieto di più di 10’000 PFAS, ma il percorso legislativo si preanuncia molto travagliato (vedi inchiesta, in lingua inglese, del quotidiano britannico TheGuardian sul piano di abbandono del divieto).
Le difficoltà legislative in merito al possibile divieto di utilizzo industriale di PFAS, hanno però innescato un fenomeno raramente visto nella nostra società. I consumatori e le industrie stesse, spinte anche dalla divulgazione degli stessi media di tutto il mondo, tra cui la RSI (vedi inchiesta di Patti Chiari, qui sotto), stanno autonomamente vietando l’utilizzo di PFAS in quasi tutti i settori.
Patti chiari: PFAS, sostanze per- e polifluoroalchiliche
RSI Info 03.10.2023, 10:57
Un circolo virtuoso, quello del cambiamento che viene dalla società civile ed economica, sta portando a dei primi risultati. Un esempio è quello che proviene dal mondo dello sport, in particolare da quello degli sport invernali, che per decenni ha utilizzato prodotti contenenti PFAS. In questo caso, le stesse federazioni di Sci hanno imposto il divieto di utilizzo di PFAS nelle scioline.
I PFAS ormai sono parte del nostro quotidiano e fondano il nostro stile di vita contemporaneo. La redazione de Il Giardino di Albert e la RSI tutta vi terranno costantemente informati sulle ultime novità in materia PFAS.
Per approfondire il tema
https://www.rsi.ch/s/1906590
https://www.rsi.ch/s/1906078
https://www.rsi.ch/s/1808166