Ticino e Grigioni

La battaglia di Sant’Antonino contro le PFAS

Il municipio vuole realizzare un impianto di filtrazione dell’acqua contaminata dai composti chimici - Pronti anche ad aprire una vertenza contro ignoti

  • 8 dicembre 2023, 05:54
  • 8 dicembre 2023, 05:54

Intervenire subito contro l'inquinamento

Il Quotidiano 07.12.2023, 19:00

Di: QUOT/RSI Info

A Sant’Antonino ultimamente si beve più acqua minerale. La colpa è del pozzo che fornisce il 90% del fabbisogno idrico del Comune, una fonte indispensabile ma contaminata dai composti chimici PFAS. Un inquinamento causato dal cantiere AlpTransit del tunnel ferroviario del Monte Ceneri.

“Un parte della popolazione non beve più l’acqua del rubinetto”, conferma il vicesindaco Ivan Zufferey. “Anche per questo vogliamo intervenire subito”. Con la clausola dell’urgenza, il municipio chiede al consiglio comunale di autorizzare la realizzazione di un impianto di filtrazione.

“Abbiamo deciso - continua il vicesindaco - di mettere in pratica questa misura perché vogliamo tutelare prima di tutto la popolazione, garantendo un’acqua che sia di ottima qualità come lo era prima della contaminazione”.

L’impianto di filtrazione non è comunque una misura obbligatoria. Il direttore del Laboratorio cantonale Nicola Forrer spiega che “al momento l’acqua di Sant’Antonino soddisfa pienamente i requisiti di legge e anche a livello tossicologici i contenuti ritrovati non destano particolari problemi. In futuro però verrà molto probabilmente introdotto il valore di legge europeo, che è più restrittivo. L’acqua non sarebbe allora più conforme. Per questo il municipio e l’azienda sono tenuti ad agire per tempo”.

Il laboratorio cantonale tiene gli occhi aperti. Non solo a Sant’Antonino, anche nel comune di Capriasca, pure colpito dalla contaminazione. Il sindaco di quest’ultimo comune ci conferma il costante monitoraggio. “In generale abbiamo notato una tendenza alla diminuzione dei valori. Resta da capire se dovuta alle piogge intense degli ultimi periodi o se è un trend sul lungo termine”, osserva a tal proposito il direttore del Laboratorio cantonale.

Il Comune sul Piano di Magadino resta invece deciso a investire subito 1,8 milioni di franchi per inaugurare l’impianto a fine 2024. “L’investimento è sopportabile - dice il vicesindaco Zufferey -. Dovremo però aumentare di circa 40 centesimi al metro cubo il costo dell’acqua potabile”.

In parallelo un secondo messaggio municipale chiede di aprire immediatamente una vertenza giuridica contro ignoti. Ma i tempi su questo fronte potrebbero essere lunghi.

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