Il 60,4% delle persone residenti in Svizzera si sente sorvegliata su internet, secondo un sondaggio diffuso venerdì da comparis.ch. Quando si tratta di fornire i propri dati personali, le banche (78,4%) e le autorità (73,8%) godono della fiducia della maggioranza degli utenti. In fondo alla classifica, invece, figurano i social media come Facebook (12,4%) e i siti di incontri (8,4%). Il 92% delle persone interpellate utilizza motori di ricerca come Google o Bing, ma solo 22,2% crede che questi programmi proteggano i dati.
Molto utilizzati sono anche i servizi di messaggistica: oltre i due terzi dei partecipanti al sondaggio utilizzano applicazioni come WhatsApp, Snapchat e iMessage, ma il 42% dichiara di avere "poca o nessuna fiducia" in questi strumenti.
Un terzo degli interrogati teme inoltre un abuso dei propri dati personali da parte dei servizi segreti, ma accetta comunque la sorveglianza. Gli hacker fanno tuttavia più paura: un’incursione dei pirati informatici spaventa infatti uno svizzero su due.
ATS/mamo