Ticino e Grigioni

I cattivi dietro un PC

Territorialità e ottenimento dei dati i problemi maggiori nella contrastare la criminalità online

  • 14 novembre 2016, 20:10
  • 5 settembre 2023, 22:16
Siamo tutti vittime potenziali

Siamo tutti vittime potenziali

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“Nella lotta alla cybercriminalità uno dei problemi maggiori sta nell’ottenimento di informazione sugli utenti da parte di fornitori di servizi”. Parola del commissario della polizia cantonale ticinese Marco Montano, fra i relatori oggi, lunedì, a Bellinzona, dei Colloqui all’ombra del Castello, incentrati appunto sul lato oscuro di Internet.

Le leggi ci sono, ma spesso è difficile farle applicare per problemi di territorialità: i “cattivi” si nascondono dietro ad un computer, magari dall’altra parte del mondo. Singoli malviventi organizzazioni hanno interesse ad investire nel crimine in rete, anche perché – spiega Christian Schwarzenegger, professore di criminologia e diritto penale all’Università di Zurigo - vi è una mancanza di standard legali internazionali e una cooperazioni fra Stati insufficiente per contrastare il fenomeno.

E fra i colpi attualmente più in voga troviamo il “Ransomware”: il blocco del computer da parte di un virus e la successiva richiesta di un riscatto. Un fenomeno presente in tutta Svizzera, che non colpisce solo grandi aziende ma potenzialmente tutti gli utenti connessi ad Internet. “Noi sconsigliamo di pagare il riscatto, ma non possiamo obbligare a non farlo”, afferma Montano, che aggiunge: “Lavoriamo soprattutto sulla prevenzione”, per rendere chi usa un computer, un tablet o un telefonino consapevole di quello a cui può andare incontro.

ludoC/ Quotidiano

Dal Quotidiano:


Il lato oscuro di Internet

Il Quotidiano 14.11.2016, 20:00


CSI 18.00 del 14 novembre 2016 — Il servizio di Alice Pedrazzini

RSI Ticino e Grigioni 14.11.2016, 18:49

Speciale Modem

Il tema della cybercriminalità verrà approfondito domani mattina su Rete1 da Modem. Gli ospiti saranno: Christian Schwarzenegger, ordinario di criminologia e diritto penale all’Università di Zurigo, Alessandro Trivilini, esperto di informatica, direttore del laboratorio d’informatica forense della Supsi, e Enea Filippini, commissario capo della Polizia cantonale ticinese.

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