La sonda spaziale Voyager 2 è entrata ufficialmente nello spazio interstellare. Si tratta del secondo oggetto creato dall'uomo a raggiungere questa immensità in cui il vento solare smette di soffiare: il primo è stato la gemella Voyager 1 nel 2012.
Tecnicamente, come ha precisato la NASA in una nota, la sonda si trova ancora nel Sistema solare, la cui frontiera è fissata al confine della nube di Oort. Ma arrivati a queste "latitudini", si entra inevitabilmente in un campo pieno di incognite e incertezze.
Voyager 2 si trova a 18 miliardi di chilometri dalla Terra. A questa straordinaria distanza, i suoi messaggi impiegano 16,5 ore per raggiungere il nostro pianeta. Va notato che a 41 anni dal suo lancio, la sonda continua a funzionare grazie ad una sorta di batteria nucleare (generatore termoelettrico a radioisotopi), che dovrebbe permetterle di restare ancora attiva per altri cinque anni.
Come la sua gemella, anche Voyager 2 trasporta una copia del "golden record", un disco che raccoglie suoni, immagini e musiche della Terra: un messaggio per le eventuali forme di vita che la sonda potrebbe incontrare nel suo cammino verso l'infinito.
Anche se le sonde smetteranno di trasmettere segnali, continueranno comunque a viaggiare nello spazio, forse per miliardi di anni, e un giorno - chissà -, come scrive la NASA, "potrebbero rappresentare la sola traccia della civiltà umana".