Lo spionaggio russo avrebbe rafforzato la propria attività a Ginevra, come emerge da un’inchiesta di RTS: negli ultimi anni sul tetto della sede della rappresentanza diplomatica della Federazione russa sono infatti spuntate quattro antenne paraboliche non autorizzate che sarebbero utilizzate per attività d’intelligence.
Sui tetti della missione permanente russa a Ginevra sono presenti, in totale, sette grandi antenne satellitari, oltre a diversi dispositivi di ascolto nascosti all’interno di un contenitore. “Si tratta chiaramente di antenne utilizzate per lo spionaggio, in quanto strumenti del genere non sono necessari per i classici messaggi diplomatici” afferma Adrian Hänni, esperto di servizi segreti all’Università di Graz, interpellato da RTS.
Sulla base di immagini d’archivio scattate dai satelliti, l’emittente ha potuto appurare che diverse antenne sono state installate negli ultimi anni. Pur trattandosi di una struttura diplomatica, le paraboliche con diametro superiore ai novanta centimetri richiedono un’autorizzazione cantonale. Le autorità ginevrina fanno però sapere che risulta una solta domanda di costruzione, presentata nel 2006. A quell’anno risale, infatti, l’installazione di un’antenna. Almeno quattro sono poi state posate in seguito, senza una licenza edilizia.
L’ambasciata russa, sollecitata da RTS, ribadisce che il personale diplomatico “si concentra esclusivamente sul compito di mantenere una cooperazione costruttiva con le autorità del paese ospitante nelle attuali circostanze difficili”. La vede diversamente il Servizio delle attività informative della Confederazione, secondo cui un terzo dei diplomatici russi in carica sarebbero in realtà delle spie.
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