Sta facendo discutere il viaggio del capo Dipartimento caccia e pesca di San Gallo che, insieme a un guardiano della selvaggina, si è recato in Russia per una caccia ai lupi. Il viaggio è stato autorizzato dal Cantone ma l’iniziativa non ha mancato di sollevare qualche perplessità.
In Russia viene praticata la cosiddetta caccia al lupo “lappone”. I cacciatori recintano con dei nastri delle zone nel bosco. I lupi di solito ne hanno paura e per trovare la via d’uscita, camminano lungo il filo. Dall’altra parte, a una distanza di una cinquantina di metri li aspettano i cacciatori.
Un metodo che viene criticato dalle organizzazioni ambientaliste. “Si tratta di una caccia al trofeo. Non si tratta di motivi ecologici o di impedire danni agli animali da reddito. Il motivo principale sono i trofei. Che un cantone dia il permesso per un viaggio che può avere uno sfondo privato non è accettabile”, afferma David Gerke, Gruppo Lupo Svizzera
Seppure i due impiegati abbiano pagato il viaggio di tasca propria, il Canton San Gallo li ha sostenuti mettendo loro a disposizione dei giorni lavorativi. E questo è un altro punto controverso della vicenda che però viene difeso dal consigliere di Stato sangallese Beat Tinner: “Durante il periodo di regolazione proattiva sono state investite tante ore di lavoro con i rispettivi costi del personale. Per questo abbiamo voluto sostenere con cinque giorni di lavoro una trasferta che potrebbe contribuire a conoscere nuovi metodi di caccia che da noi non sono così conosciuti”.
L’Ufficio della caccia sangallese conferma che sono stati uccisi quattro lupi. Il trofeo è rimasto in Russia. Un paese nel mirino delle sanzioni occidentali.
“Ha senso osservare come agiscono gli altri paesi nell’arco alpino. In Francia e soprattutto in Italia sono state raccolte esperienze intimidendo i lupi senza ucciderli. Ma per discutere come gestire la situazione non bisogna andare fino in Russia”, sottolinea ancora David Gerke.
“Ci si può interrogare su tutto – risponde Tinner - anche se abbia senso regolare i lupi qui da noi, andando di notte nella neve con dei dispositivi per la visione notturna. Ci si deve chiedere se non ci siano altri metodi”
La vicenda rimane controversa. Per far chiarezza sulla trasferta russa i Verdi intendono inoltrare un atto parlamentare.