“È destabilizzante sapere che si possano fare errori di una certa portata e che questi non vengano identificati per diversi anni”. Così Giuliano Bonoli, professore di politiche sociali all’Università di Losanna ed esperto di sistemi pensionistici, ha espresso il suo disorientamento ai microfoni di SEIDISERA di fronte all’errore di calcolo commesso dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), che ha portato a una sovrastima delle spese AVS per i prossimi anni. Un errore che ammonta a circa 4 miliardi di franchi e che evidenzia le difficoltà legate alla complessità dei modelli previsionali utilizzati.
Secondo Bonoli, anche in passato si sono verificati errori nelle proiezioni, ma erano dovuti principalmente a ipotesi sbagliate. Il problema di cui si parla ora sembra invece di natura tecnica, dovuto probabilmente a un “copia e incolla”. “Le proiezioni vanno prese con una certa prudenza” ha avvertito l’esperto, sottolineando l’importanza di un’accurata verifica dei dati.
La scoperta dell’errore ha sollevato dubbi sulla fiducia verso l’UFAS e il dipartimento guidato da Elisabeth Baume-Schneider. “Il fatto che ci siano degli errori che sono stati mantenuti per un periodo così lungo senza essere scoperti non incoraggia fiducia” ha detto Bonoli. Tuttavia, l’esperto ha accolto positivamente la decisione di incaricare due imprese esterne di sviluppare modelli separati per confrontarli con quelli interni. “Penso sia la buona maniera per ristabilire la fiducia” ha aggiunto.
Nonostante l’errore, la notizia positiva è che le spese AVS saranno inferiori rispetto alle previsioni, offrendo una finestra di respiro per le finanze pubbliche. “Questa è la buona notizia della giornata” ha affermato Bonoli, spiegando che la differenza di 4 miliardi entro il 2033 è significativa e potrebbe ridurre la necessità di misure fiscali drastiche. “Resta il fatto che però si parla comunque di deficit abbastanza importanti, per cui le riforme resteranno necessarie”.
Infine, riguardo alla 13esima rendita AVS, Bonoli ha commentato che sebbene il finanziamento sia più facile, l’anticipazione della sua introduzione non è necessaria. “La vedo più come una misura positiva a medio-lungo termine” ha concluso.
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