Un sondaggio di Tamedia rileva come il 48% degli aventi diritto di voto in Svizzera si è detto contrario ad un accordo istituzionale con l'Unione europea mentre il 43% sostiene l'iter. I fautori dell'accordo quadro sono in calo, rispetto al precedente rilevamento di giugno, di 6 punti percentuali. Pure in aumento lo scettiscismo verso l'accordo di libera circolazione: malgrado un 52% che si è espresso a favore del suo mantenimento, il 44% degli interrogati (+4% rispetto a tre mesi fa) lo vorrebbe invece abolire.
Più in generale il malcontento verso il Consiglio federale e il Parlamento sono in crescita. Uno svizzero su quattro si dichiara contento di Consiglio federale e Camere federali, malgrado un tasso percentuale di soddisfazione in calo di 4 punti (da 45 a 41) per l’Esecutivo e di 7 punti (da 46 a 39) per il Legislativo. Le maggiori preoccupazioni degli svizzeri, rileva ancora l’inchiesta, sono l'aumento dei costi della sanità (preoccupa il 66%) e la pensione (57%). Terzo cruccio, prima delle relazioni con l’Europa, le migrazioni.
In vista delle elezioni federali dell'anno prossimo il panorama politico delle preferenze risulta invece stabile. Se il voto fosse avvenuto lo scorso fine settimana, l’UDC avrebbe ottenuto il 29,7% (+0.3) delle preferenze. Il PS sarebbe a 17,9 (-0.9), il PLR al 17 (+0.6), il PPD al 9,9 (-1.6), i Verdi al 7,1, i Verdi liberali al 5,7 e il PBD al 4%. Il sondaggio è stato effettuato tra il 24 e il 25 settembre nelle tre regioni linguistiche intervistando circa 19'400 persone.
ATS/Swing