Accordo quadro da migliorare

Autonomiesuisse, un nuovo movimento lanciato da diversi imprenditori e rappresentanti dell’economia, lancia una campagna per un migliore accordo quadro con l'Unione Europea (UE).

"L'accordo quadro compromette il modello di successo svizzero", scrive in una nota odierna il movimento, affermando di sostenere una Svizzera aperta al mondo, efficiente, libera. Giovedì la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha informato Ursula von der Leyen, alla testa della Commissione europea, del punto di vista del Consiglio federale sul tema. La posizione è stata decisa mercoledì dal Governo, che l'ha però mantenuta confidenziale.

Secondo Autonomiesuisse, nel progetto l'UE assume contemporaneamente il ruolo di parte in causa, autorità di vigilanza e arbitro. Questa triplice casacca segna la fine della classica via bilaterale, denuncia l'organizzazione.

In pratica, la Svizzera è soggetta al diritto europeo in materia di mercato interno, mentre l'UE definisce quali sono le questioni relative al mercato interno, prosegue Autonomiesuisse. Si tratta di una situazione che rischia di far perdere alla Confederazione una parte sostanziale della sua apertura al mondo e delle sue buone condizioni quadro, che costituiscono il fulcro del suo modello di successo economico, viene sottolineato.

Autonomiesuisse propone di far capo a un arbitro neutrale e di rinunciare all'eventuale limitazione di accordi commerciali tra Svizzera e Paesi terzi. Qualora non si trovasse una soluzione soddisfacente, l'accento dovrebbe essere posto sul mantenimento dell'attuale accordo di libero scambio, secondo l'organizzazione.

Il movimento punta su una campagna sui social network. Ritiene inoltre che l'accordo quadro debba essere sottoposto a un referendum obbligatorio, in quanto interferisce con i diritti costituzionali e limita la sovranità a lungo termine della Svizzera.