Il Consiglio degli Stati vuole discutere misure che proteggano gli alberghi svizzeri dallo strapotere di siti di prenotazioni come booking.com. Una mozione del popolare-democratico Pirmin Bischof è stata infatti inviata in commissione oggi, martedì.
Il "senatore" solettese ritiene che la Confederazione debba seguire l'esempio di Francia e Germania (e presto forse anche Austria e Italia), che hanno vietato la cosiddetta clausola di parità tariffaria. In vigore dal luglio del 2015, essa vieta agli alberghi di offrire sulle loro pagine web dei prezzi inferiori a quelli proposti sui grandi servizi online.
La maggioranza gli ha dato retta, mentre il Consiglio federale era contrario. Sosteneva che non è sicuro che le clausole di parità tariffaria limitino la concorrenza. Un albergo non è infatti tenuto ad offrire il medesimo prezzo su tutte le piattaforme. Gli albergatori possono inoltre proporre prezzi stracciati in caso di prenotazioni fatte al telefono.
pon/ATS