Svizzera

Alberghi difesi contro booking

È urgente agire come in Francia e Germania, secondo Pirmin Bischof. La Camera alta ne vuol discutere

  • 29 novembre 2016, 16:38
  • 8 giugno 2023, 01:41
Le piattaforme impongono la clausola di parità tariffaria

Le piattaforme impongono la clausola di parità tariffaria

  • reuters

Il Consiglio degli Stati vuole discutere misure che proteggano gli alberghi svizzeri dallo strapotere di siti di prenotazioni come booking.com. Una mozione del popolare-democratico Pirmin Bischof è stata infatti inviata in commissione oggi, martedì.

Il "senatore" solettese ritiene che la Confederazione debba seguire l'esempio di Francia e Germania (e presto forse anche Austria e Italia), che hanno vietato la cosiddetta clausola di parità tariffaria. In vigore dal luglio del 2015, essa vieta agli alberghi di offrire sulle loro pagine web dei prezzi inferiori a quelli proposti sui grandi servizi online.

La maggioranza gli ha dato retta, mentre il Consiglio federale era contrario. Sosteneva che non è sicuro che le clausole di parità tariffaria limitino la concorrenza. Un albergo non è infatti tenuto ad offrire il medesimo prezzo su tutte le piattaforme. Gli albergatori possono inoltre proporre prezzi stracciati in caso di prenotazioni fatte al telefono.

pon/ATS

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