Con l’inizio del nuovo anno entrano in vigore nuove leggi. E a volte portano a grandi cambiamenti nelle abitudini delle persone.
Venti anni fa, nel 2005, dopo una dura campagna, entrò in vigore la legge che sanciva il passaggio del tasso dello 0,8 per mille allo 0,5 per mille di alcol autorizzato nel sangue per chi si mette al volante. L’obiettivo principale della nuova legge era quello di rafforzare la sicurezza stradale.
I favorevoli sostenevano che fosse una misura efficace ed indispensabile per ridurre gli incidenti sulle strade. E 20 anni più tardi i dati confermano le previsioni della campagna di allora: il numero delle morti dovuti all’alcol sulle strade è diminuito del 70%. Nel 2004 in Svizzera avevano perso la vita, a causa dell’assunzione di alcol al volante, 103 persone, contro le 31 decedute nel 2023.
Il problema però non è completamente arginato: perché si continua a bere al volante. Secondo uno studio pubblicato meno di un mese fa dall’Ufficio prevenzione ed infortuni, un quarto degli svizzeri beve e guida, non sempre superando però il tasso dello 0,5 per mille. Secondo la ricerca, i più giovani sono i più diligenti, anche perché per i neo-patentati non è consentito bere: visto che la digestione della frutta può generare alcol nel sangue, il limite consentito per loro è dello 0,1 per mille.