Il Tribunale federale, dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, ha dovuto fare retromarcia sulla prescrizione dei procedimenti per tumori causati dall'esposizione all'amianto che si sviluppano soltanto a distanza di anni. I massimi giudici hanno confermato la necessità di rivedere la decisione che aveva portato a bocciare un risarcimento per danni morali a due figlie di una vittima del pericoloso minerale.
Il caso che ha fatto giurisprudenza dopo la sentenza favorevole di Strasburgo torna pertanto al Tribunale del lavoro di Baden (AG). La corte argoviese non potrà più respingere la richiesta di risarcimento motivando la decisione con la prescrizione.
Il padre delle due richiedenti è morto nel 2005 per un cancro della pleura. La malattia potrebbe essere conseguenza di una esposizione alla sostanza avvenuta anni fa sul posto di lavoro, presumibilmente durante un apprendistato effettuato nel 1962 in una fabbrica della Oerlikon. Prima del decesso, l'uomo aveva fatto causa alla ditta per ottenere 213'000 franchi.
Diem/ATS
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