Svizzera

Andermatt e un futuro senza sci

Secondo una ricerca dell'Università di Basilea in questa area si potrà sciare ancora fino al 2100, ma non nelle zone a basse quote

  • 2 gennaio 2023, 12:52
  • 14 novembre, 11:43
Sciare a Natale potrebbe presto diventare un ricordo, o un'attività per soli benestanti

Sciare a Natale potrebbe presto diventare un ricordo, o un'attività per soli benestanti

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Di: RG/redMM 

Piste da sci innevate lasciano quest'anno il posto a erba e sassi. Non nevica, ma piove e le temperature sono ben al di sopra delle medie. Il tutto rischia di non essere ormai più un'eccezione, e sciare a Natale potrebbe presto diventare un ricordo, o un'attività per soli benestanti. Lo dice un gruppo di ricercatori dell'Università di Basilea.

Vale veramente la pena investire enormi somme di denaro puntando su un'attività, lo sci, vittima dei capricci del clima e forse destinata a scomparire? Questa la domanda che si sono posti i ricercatori, basandosi su quanto fatto dall'investitore Samih Sawiris nel comprensorio Andermatt-Sedrun-Disentis. Stazione che in questi giorni, come tante altre località sciistiche del paese alle prese con caldo e pioggia, è costretta a ridurre notevolmente, se non del tutto, l'offerta.

"Secondo i nostri calcoli - spiega Erika Hitbrunner, responsabile del gruppo di ricerca, che da 20 anni gestisce la stazione di ricerca sul Passo del Furka, a pochi chilometri da Andermatt - in questa area si potrà sciare ancora fino al 2100, ma non nelle zone a basse quote. Gli importanti investimenti per l'innevamento artificiale garantiscono poi una certa tenuta, ma qui subentrano altre considerazioni. I cannoni da neve hanno bisogno di molta acqua e secondo i nostri studi la domanda nel comprensorio aumenterà dell'80% entro fine secolo; e inoltre innevare artificialmente costa, in energia e dunque soldi, per cui lo sci diventerà un'attività non più accessibile anche a famiglie con reddito medio".

Sviluppare nuove fonti di approvvigionamento idrico risulterebbe inoltre particolarmente costoso - si aggiunge nello studio - per via delle richieste tecniche per l'innevamento artificiale, che vuole temperature basse esterne, ma anche dell'acqua impiegata, che se pompata in determinate condizioni si scalda a causa dell'attrito creato nei tubi. Tutti costi che si ripercuoteranno giocoforza sugli sciatori.

Usare l'acqua per lo sci, leggiamo ancora nell sudio dei ricercatori dell'Università di Basilea, potrebbe poi creare conflitti di tipo economico se non addirittura etico. L'acqua impiegata per l'innevamento artificiale ad Andermatt infatti, é la stessa utilizzata per creare energia idroelettrica. Insomma, un bel dilemma, che richiede, concludono i ricercatori, approfondite discussioni da parte di tutti gli attori interessati.

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