Basta campanelli d’emergenza appesi sul letto nelle case anziani, oggi con l’arrivo di internet delle “cose” anche il settore si sta modernizzando. Dai robot “animatori” che servono a intrattenere gli ospiti, ai peluche “emozionali” che sono utilizzati per svegliare le persone affette da Alzheimer.
Ad esempio in alcune strutture socio-sanitarie del canton Vallese gli ospiti sono dotati di tecnologici orologi “connessi”, con i quali si può in caso bisogno allertare gli infermieri grazie a un semplice clic.
“Per i pazienti non cambia tanto. Certo, quando andiamo ad occuparci di loro con questi strumenti molte volte sono incuriositi. Altre volte invece ci chiedono cosa facciamo”, spiega Meg Genoud, assistente di cura in una struttura di Savièse (VS) dove sono stati investiti 300'000 franchi in queste tecnologie
Sempre più strutture nell’Arco lemanico stanno prendendo questa nuova strada. Alcuni esperti però si domandano se è modernizzazione o ci siano rischi di disumanizzazione.
La domanda è ancora aperta – spiega Nadja Eggert, presidente del consiglio etico dell’Associazione strutture medico-sociali vodesi – ma dovremo rispondere assieme agli operatori e agli ospiti.”
Per il momento con l'arrivo di queste tecnologie nessuno parla di riduzione del personale. Almeno per il momento.
TG/mp