L’esportazione di materiale bellico ha il vento in poppa. Nel 2018 le imprese svizzere hanno infatti in 64 paesi con l’autorizzazione della SECO per un totale di 509,9 milioni di franchi.
Rispetto all’anno precedente la progressione è di 63 milioni (+14%). La SECO precisa però che i dati non sono confrontabili in quanto dal 2018 si tiene conto anche del traffico delle riparazioni e delle esportazioni temporanee.
I cinque maggiori acquirenti sono stati la Germania (118 milioni), la Danimarca, gli USA, la Romania e l’Italia. Per quanto riguarda, infine, l’Arabia Saudita, anche nel 2018 ci sono state forniture ma per un importo di 2,2 milioni.
Dibattito aperto
Le cifre pubblicate alimenteranno il dibattito sul tema. Il popolo dovrà con ogni probabilità pronunciarsi su un'iniziativa popolare che vuole dare un giro di vite al settore. La discussione è iniziata lo scorso giugno, quando il Consiglio federale ha annunciato un allentamento dell'ordinanza, autorizzando le esportazioni verso paesi in conflitto interno. In seguito al polverone sollevato, il Governo ha fatto marcia indietro e ha lasciato il divieto attuale. L'iniziativa vuole una sua conferma e vuole anche vietare l'esportazione di materiale bellico verso Paesi che violano sistematicamente e in maniera grave i diritti umani.
Esportazioni di materiale bellico in crescita
Telegiornale 26.02.2019, 13:30