Guidare gli autobus in Svizzera si avvera essere un lavoro pericoloso per la salute. Lo rileva un sondaggio realizzato in collaborazione con l'Università di Losanna, che delinea un quadro allarmante: ben il 96% dei conducenti ha dichiarato di soffrire di problemi di salute legati alla professione.
Secondo lo studio inoltre quasi un terzo di loro guida anche quando non è in forma. Sono risultati preoccupanti che richiedono risposte urgenti, affermano gli autori dello studio sulla salute nel trasporto pubblico pubblicato sabato dai sindacati SEV, Syndicom e VPOD assieme a Unisanté, il Centro universitario di medicina generale e sanità pubblica di Losanna.
Secondo l'indagine, solo il 3,9% degli intervistati non ha problemi di salute. Più della metà (57%) lamenta dolori muscolari alle spalle e al collo. Circa il 50% soffre di mal di schiena e affaticamento anomalo, il 43% ha problemi di sonno e il 42% è in situazione di stress. Inoltre, il 35% degli intervistati si sente irritato e il 33% dichiara di avere mal di testa.
Anche il numero di giorni di malattia è aumentato nel 2022, osserva lo studio. La stanchezza e il mal di testa hanno inoltre un effetto sulla frequenza degli incidenti, che nel 2022 risulta più alta rispetto alla precedente indagine del 2018.
I turni sfiancanti e il “problema ciclisti”
A complicare la vita agli autisti sono anche i turni di oltre dieci ore, a causa degli orari interrotti, che sono considerati difficili dall'80% degli autisti intervistati. Le lunghe ore di lavoro senza accesso ai servizi igienici sono il terzo problema in ordine di importanza.
Il comportamento dei ciclisti e l'aggressività degli altri utenti della strada occupano il secondo e il quarto posto nella classifica dei reclami.
Durante la pandemia di Covid-19, oltre il 40% degli autisti ha dovuto ridurre i tempi di riposo per sostituire i colleghi malati. L'indagine ha inoltre evidenziato l'importanza attribuita da quasi tutti gli intervistati alle questioni ergonomiche, in particolare ai sedili. Ad esempio, gli over 56 sono particolarmente colpiti dal dolore agli arti superiori e inferiori.
L'indagine è stata condotta per la terza volta, dopo il 2010 e il 2018. I sindacati hanno inviato 4323 questionari e hanno ricevuto 916 risposte. L'analisi dei dati è stata affidata a Unisanté.
Guarda il reportage del TG dalla Romandia