La Svizzera ha necessità di centinaia di persone da mettere ai comandi di treni, tram e autobus. Un po' tutte le imprese di trasporto su rotaia e gomma, dalle più grandi alle più piccole, da quelle nazionali a quelle operanti su scala locale, sono in difficoltà. Nei prossimi mesi e anni sono previste centinaia di nuove assunzioni per garantire il servizio e potenziarlo.
La mancanza di macchinisti alle FFS è nota. Di recente l'azienda ha dovuto anche sopprimere alcuni collegamenti a causa dell'insufficienza del personale di locomotiva disponibile. La direzione calcola che la penuria impedisca la copertura di circa 30 turni al giorno ed ha promosso una campagna di reclutamento che, spera, entro il 2025 permetterà di formare 1'000 persone. Ma anche Autopostale e molte altre imprese del settore stanno attivamente cercando autisti. In Ticino entro la fine dell'anno dovrà trovare 150 nuovi professionisti per coprire l'ampliamento dell'offerta previsto con l'apertura della galleria del Ceneri. L'azienda dell'ex regia federale collabora con gli uffici regionale di collocamento e le autorità cantonali, ma a causa della mancanza di autisti formati, starebbe facendo opera di reclutamento anche fra chi è già alle dipendenza di altre imprese. Ma anche queste stanno tentando di reclutare nuovo personale. Le Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART), per esempio, a novembre hanno pubblicato un concorso per l'assunzione di 50 autisti.
Una situazione già vista a livello nazionale sul fronte ferroviario con la concorrenza tra le Ferrovie federali e la BLS. Secondo quanto riferito dal quotidiano bernese Der Bund, le due società hanno parzialmente sotterrato l’ascia di guerra, rinunciando a soffiarsi i macchinisti. Nell'ambito delle discussioni riguardanti il passaggio della concessione per le linee Berna-Bienne e Berna-Burgdorf-Olten hanno concordato che nessuna delle due aziende contatterà il personale dell'altra, senza previo consenso scritto della controparte.