I patrimoni riconducibili allo Stato russo, già congelati nel quadro delle sanzioni adottate anche dalla Svizzera, dovrebbero poter essere sequestrati per servire alla ricostruzione dell’Ucraina. Lo chiedono cinque mozioni analoghe formulate da diversi gruppi politici, che sono state accolte giovedì dal Consiglio degli Stati. I testi, già passati al vaglio dal Nazionale, sono stati approvati con 21 voti contro 19 e tre astensioni.
I deputati auspicano che la Svizzera dia il proprio contributo affinché vengano elaborate a livello internazionale le basi legali che consentano un simile passo. Il Consiglio federale è favorevole, mentre la commissione preparatoria raccomandava la bocciatura.
I danni causati alle infrastrutture ucraine sono stimati dalla Banca Mondiale intorno ai 2’000 miliardi di dollari. Raccogliere i fondi necessari per la ricostruzione dell’Ucraina sarà un compito erculeo per la comunità internazionale.
"La Svizzera si muove con prudenza", ha assicurato Ignazio Cassis
Le sanzioni imposte dall’Occidente hanno portato al congelamento non solo dei beni appartenenti ad alcuni privati, come i cosiddetti oligarchi considerati vicini al Cremlino, ma anche di quelli statali o di organizzazioni legate al potere. Per questi patrimoni, è abbastanza facile stabilire un legame tra l’aggressore e il proprietario dei fondi, poiché si tratta dello stesso Stato russo. Secondo i promotori della mozione, sarebbe quindi più che naturale versare questi fondi all’Ucraina a titolo di risarcimento.
Tuttavia, le mozioni sollevano tutta una serie di questioni spinose dal punto di vista del diritto internazionale, non da ultimo se i beni della banca centrale di uno Stato che conduce una guerra di aggressione contraria al diritto internazionale siano protetti nella loro interezza dal principio dell’immunità dello Stato, come ha fatto notare a nome della commissione Pirmin Schwander (UDC/SZ). Altri oratori hanno sollevato anche una seconda controindicazione: impegnandosi in questo senso - hanno argomentato - si danneggerebbe la reputazione di neutralità della Svizzera, impegnata nell’organizzazione di una conferenza di pace per l’Ucraina.
La Confederazione “si muove con prudenza”, ha assicurato Ignazio Cassis nel dare l’adesione del Governo alle proposte.
Notiziario delle 10:00 del 07.03.2024
Notiziario 07.03.2024, 10:30
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Italia, il costo del congelamento dei beni russi
Telegiornale 07.03.2024, 20:00