L’Ufficio federale dell'aviazione civile è inondato da richieste di permessi di volo per droni, tanto che ha deciso uno stop temporaneo all'evasione di nuove domande, anche per questioni di sicurezza. Negli ultimi mesi le richieste da parte di privati sono cresciute in maniera sostanziale e a queste si sommano pure domande più complesse per l'utilizzo professionale dei droni, come ad esempio quella per la spedizione di campioni di laboratorio negli ospedali di Lugano.
Il tutto è davvero troppo per l'Ufficio federale dell'aviazione civile, il cui responsabile della comunicazione Urs Holderegger ai microfoni di SRF ha speigato che “ci sono droni con sistemi che non conosciamo ancora e non sappiamo come funzionano in spazi aerei utilizzati anche da altri velivoli, come ad esempio vicino agli ospedali dove volano gli elicotteri di soccorso, o vicino ad altre zone dove decollano e atterrano aerei”.
La quantità e la complessità non permette all'Ufficio federale dell'aviazione civile di rispondere in modo sicuro alle richieste di permesso per l’impiego professionale dei droni. Per il momento ne ha evase una cinquantina. Se da un lato possono sembrare poche, ha sottolineato Holderegger, la procedura richiede comunque tempo. L'ente intende verificare se è possibile semplificare le pratiche e renderle più efficienti, al fine da non dover assumere nuovo personale. Su tali basi, nel frattempo, si è deciso uno stop temporaneo ai permessi, mentre per le richieste pendenti sarà data priorità a quelle professionali. I privati dovranno attendere invece verosimilmente fino alla prossima primavera.
RG/EnCa