Abolire le quarantene nelle scuole colpite da focolai di coronavirus. Ad avanzare questa richiesta è nientemeno che il presidente della commissione federale per le vaccinazioni Christoph Berger: a suo dire, contrarre il virus per un bambino ha conseguenze meno pesanti che rimanere confinato in casa.
Le parole di Berger arrivano in un periodo turbolento per molti istituti scolastici, con la ripresa dopo le vacanze estive giungono a ritmo quotidiano notizie di focolai scoppiati un po' ovunque (a Lenzburg nel canton Argovia 600 scolari delle elementari sono stati per esempio posti in preventivamente in quarantena, e anche a Zurigo un migliaio di alunni si trovano confinati in casa) e con centinaia, migliaia di bambini in quarantena. Una misura eccessiva, secondo il presidente della commissione federale per le vaccinazioni.
“Per gli adulti la quarantena è una misura sensata, non così per i bambini, per i quali la malattia ha un decorso normalmente privo di complicazioni”, ha spiegato Berger, intervistato ieri sera, mercoledì, dalla trasmissione Rundschau di SRF.
Quarantene dunque non più necessarie secondo Berger a condizione che si effettuino test regolari ai bambini tutte le settimane. Una misura applicata in modo diverso da cantone a cantone, da comune a comune, proprio come per la mascherina. Mascherina che secondo Berger può essere evitata anche lei alle elementari grazie ai test settimanali.
Garantire una certa normalità
L’obiettivo sarebbe dunque di garantire una certa normalità agli scolari, per i quali sotto i 12 anni non è ancora stato approvato un vaccino. Ci sono tanti contagi a causa della variante Delta, ma è importante che i genitori mandino i bambini a scuola, le infezioni sono quasi sempre leggere o asintomatiche e per Christoph Berger, il danno è maggiore se rimangono a casa.
Il sasso è lanciato. Dichiarazioni che non potranno che alimentare ulteriormente un dibattito -già infuocato- sulle misure anticovid nelle scuole.