Secondo il presidente della Conferenza dei direttori cantonali dell'energia, Roberto Schmidt, il Consiglio federale dovrebbe decretare sin d'ora una penuria di elettricità. Soltanto così potrebbero venir ordinate misure preventive d'economia "relativamente indolori", ha dichiarato in un'intervista pubblicata sabato sulle testate svizzero-tedesche del gruppo Tamedia. Il consigliere di Stato vallesano si riferisce, ad esempio, allo spegnimento dell'illuminazione delle vetrine o dei monumenti . In mancanza di una dichiarazione di penuria, non si può procedere.
Secondo lui, la Confederazione non ha finora fornito un piano di crisi chiaro. "Come presidente della Conferenza dei direttori cantonali dell'energia, non ne sono a conoscenza", ha dichiarato. Sono disponibili bozze di ordinanza per il gas, ma non per l'elettricità, che è "molto più complessa", sottolinea il vallesano che lo scorso agosto ha assunto la presidenza della Confederazione dal grigionese Mario Cavigelli.
Prevenire i saccheggi
Roberto Schmidt vuole in particolare sapere cosa verrà tagliato per primo e come verranno mantenute le infrastrutture vitali. "A differenza del coronavirus, questa è una crisi pianificabile. Perciò dobbiamo pianificare il tutto - ora", ha osservato il politico cristiano sociale dell'Alto Vallese alla testa del Dipartimento delle finanze e dell'energia dal 2017.
Il consigliere di Stato vallesano è anche preoccupato per i problemi che potrebbero derivare dalle interruzioni di corrente. Si tratta di capire come reagisce la popolazione quando internet e i telefoni cellulari sono fuori uso, come funziona la comunicazione delle autorità e come si possono evitare furti e saccheggi. "Ma non si sente parlare di questo a livello federale", ha sottolineato.
Lungo dibattito in Vallese
La crisi energetica ha lungamente occupato Roberto Schmidt venerdì durante la seduta del Gran Consiglio vallesano. Per più di tre ore i parlamentari hanno dibattuto su una ventina di proposte sull'energia. Tra i testi respinti c'è la mozione urgente dei Verdi per limitare l'uso di insegne luminose all'aperto e l'illuminazione interna negli edifici non residenziali quest'inverno. I deputati hanno così seguito l'opinione del Consiglio di Stato. Ai deputati il consigliere di Stato ha spiegato che "come comunicato dalla Confederazione, al momento non ci troviamo in una situazione di crisi; tuttavia, adegueremo le misure all'evoluzione della situazione".
Il costo dell'elettricità sceso del 50% in un mese
Il costo della corrente elettrica sul libero mercato nelle ultime settimane è sceso rapidamente dopo che fine agosto aveva toccato un massimo di oltre 1 franco al kilowattora per le forniture nel 2023 (per i contratti trimestrali si era arrivati anche a 1 franco e 80 centesimi). In questi giorni i prezzi per i contratti del prossimo anno fluttuano attorno ai 55 centesimi. Un costo che è di circa 10 volte superiore a quello dei contratti firmati nell'estate 2021.