Didier Burkhalter, rivolgendosi al Consiglio dei diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite riunito lunedì a Ginevra per la sua sessione, ha annunciato l'impegno finanziario elvetico a sostegno del meccanismo che permetterà di preparare le pratiche concernenti i crimini commessi in Siria in sei anni di conflitto. Stando al capo della diplomazia svizzera, è importante evitare che il clima d'impunità imperante contribuisca a rendere ancora più lunga la guerra.
Adottato, due mesi fa, il dispositivo, che manca ancora d'una guida, necessita per poter funzionare d'una somma di 4-6 milioni di dollari per il 2017. Diverse decine di persone saranno chiamate in riva al Lemano per garantirne l'operatività.
La seconda tappa, come ha ricordato il consigliere federale, prevede il "rafforzamento delle capacità collettive" a tutela dei diritti umani. In questo contesto, Berna ha già fatto sapere di voler incrementare il volume dei suoi aiuti.
ATS/dg