La Billag rischia di chiudere e di dover licenziare i circa 250 dipendenti dopo che la Confederazione ha annunciato oggi (venerdì) che le toglierà dal 2019 l'incarico di riscuotere il canone radiotelevisivo a favore della società zurighese Serafe.
La filiale di Swisscom con sede a Friburgo trae infatti da questo mandato, che svolge dal 1998, ben oltre il 90% dei propri introiti. Oltre al canone radio-tv riscuote anche le indennità per i diritti d'autore su incarico della Società svizzera per i diritti degli autori di opere musicali (SUISA).
Al momento è ancora troppo presto per dire che cosa succederà, ha detto alla RSI il suo portavoce Dominik Müller (ascolta l'audio). Una chiusura è pensabile visto che non sarà facile trovare nuovi clienti, ha aggiunto. Il "mercato dell'incasso" è infatti già saturo, ha detto Müller.
La Billag si dice delusa della decisione di Berna. Müller ha inoltre deplorato che la società sia stata informata soltanto due ore prima che fosse pubblicato il comunicato per la stampa.
La decisione del DATEC è già stata criticata anche a livello politico: il presidente del PS, il friburghese Christian Levrat, la legge come una prima conseguenza dell'iniziativa "No Billag" ed esprime timori per le condizioni di lavoro dei collaboratori di Serafe, che potrebbero non essere buone come quelle garantite finora.
"Sorpresa totale" per il capo del Dipartimento cantonale dell'economia Olivier Curty. Il Governo friburghese è "sotto choc" per il duro colpo inferto all'impiego nella regione.
Syndicom: non solo ragioni economiche
Il sindacato dei media e della comunicazione Syndicom critica la decisione di Berna pensando ai dipendenti della società friburghese, ma non solo. L'organizzazione sospetta il Dipartimento federale delle comunicazioni (DATEC) di aver scelto la zurighese Serafe come nuova società d'incasso "non solo per ragioni economiche" ma anche a seguito degli "attacchi permanenti di natura ideologica dell'UDC contro la SSR e la Billag".
Due cifre
Per il suo mandato settennale, Serafe incasserà 123 milioni di franchi, ovvero 17,6 all'anno contro i 54 che vanno attualmente alla Billag. Va però anche detto che per effetto della nuova legge, che chiamerà alla cassa tutte le economie domestiche indistintamente (con i beneficiari di prestazioni complementari fra le poche eccezioni), il suo compito sarà semplificato. A riscuotere dalle imprese, inoltre, sarà l'Amministrazione federale delle contribuzioni.
pon/ATS
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