Il commercio professionale di fotografie e film che mostrano bambini nudi va punito. È quanto chiede una mozione della consigliera nazionale Nathalie Rickli (UDC/ZH) adottata martedì per 21 voti a 20 e un astensione dal Consiglio degli Stati. L'atto parlamentare era già stato accolto dalla Camera del popolo lo scorso 3 di aprile.
La parlamentare dell'UDC rileva che in Svizzera, attualmente, le immagini che non mostrano esplicitamente organi sessuali o bambini in pose sessuali non sono considerate pedopornografiche. A suo parere i pedofili sfruttano consapevolmente questa zona grigia, di fronte alla quale le normative vigenti sono inadeguate; è però evidente che le persone che ordinano queste immagini nutrano interessi sessuali.
Secondo Rickli, tali immagini rappresentano spesso il primo passo verso il consumo di pornografia dura. Da qui la necessità di completare il codice penale, facendo però attenzione a non criminalizzare le foto per gli album di famiglia.
ATS/EnCa