Blatter, "i soldi a Platini erano dovuti"

Interrogato nel secondo giorno del processo che lo vede imputato al Tribunale penale federale di Bellinzona, l'ex patron della FIFA Sepp Blatter ha respinto tutte le accuse rivoltegli in relazione a un pagamento di due milioni di franchi (più contributi sociali) a Michel Platini, che autorizzò nel 2011. Quel denaro "era dovuto", ha assicurato l'86enne vallesano, sostenendo di non capire perché una procedura penale sia stata aperta per far luce su una semplice operazione amministrativa in seno al massimo organismo del calcio mondiale. Blatter ha detto di essere già stato "sufficientemente punito" e già da sette anni durante i quali è finito alla gogna anche sulla stampa.

Rispondendo all'interrogatorio, Blatter ha ricostruito la collaborazione con Platini a partire dalla sua elezione nel 1998. Con l'ex campione di nazionalità francese venne raggiunto un accordo verbale che prevedeva un compenso di un milione l'anno in veste di consigliere. Il contratto scritto del 1999 prevedeva una somma di 300'000 franchi perché la FIFA si trovava in difficoltà finanziarie, "nel 2002 eravamo praticamente in bancarotta", ha poi aggiunto.

Blatter non ha invece risposto alle domande della legale della Federazione internazionale, costituitasi parte civile, sul perché il via libera al pagamento, che sarebbe stato dato anche da altre istanze, non figura in nessun protocollo. "Gianni Infantino (il suo successore, ndr) non mi risponde dal 2016, per questo faccio lo stesso con la FIFA", si è giustificato.

Interpellato sulla sua situazione personale, l'ex dirigente ha quindi affermato di possedere un appartamento a Visp ma che la sua vita sociale si concentra a Zurigo. Vive dell'AVS e dei suoi risparmi, che non ha quantificato. Ha invece quantificato il suo fabbisogno economico mensile: circa 25'000 franchi.