Un duello preliminare fra accusa e difesa, che ha visto spuntarla il ministero pubblico, ha segnato la prima giornata del processo a Joseph Blatter e Michel Platini al Tribunale penale federale di Bellinzona. I due ex pesi massimi del calcio mondiale - rispettivamente 86 e 66 anni - sono chiamati fino al 22 giugno a rispondere di truffa, amministrazione infedele, appropriazione indebita e falsità in documenti per un pagamento di due milioni di franchi autorizzato dal primo a favore del secondo. Gli imputati rischiano cinque anni di carcere.
Michel Platini, 66 anni
Un tempo colleghi e amici, i due non sono più in buoni rapporti e non si sono salutati. L'anziano ex presidente della FIFA ha dichiarato di avere "la coscienza tranquilla" e si è seduto in prima fila accanto al suo legale Lorenz Erni, il quale è subito partito all'attacco, chiedendo che la FIFA fosse esclusa dal procedimento quale parte civile. La federazione è chiaramente parte lesa, ha replicato l'avvocata Catherine Hohl-Chirazi.
Dominic Nellen, rappresentante di Platini, ha invece contestato la competenza della corte e chiesto una sospensione per condurre indagini sull'ex capo dell'MPC Michael Lauber, costretto a dimettersi per gli incontri non protocollati con il successore di Blatter, Gianni Infantino. Nulla a che vedere con i capi d'accusa dibattuti in aula, ha risposto la procura federale.
Ritiratosi verso mezzogiorno, il tribunale ha deliberato sulle questioni preliminari respingendo tutte le eccezioni sollevate. Giovedì si ripartirà quindi con l'interrogatorio di Blatter. Sono 11 i giorni di udienza previsti, con conclusione ogni volta al più tardi alle 13.30 per non affaticare lo stesso Blatter, la cui salute non gli permette di assistere a dibattimenti più lunghi. La sentenza verrà pronunciata l'8 luglio.