Svizzera

Riforme FIFA: il dopo Blatter

La Federazione dichiara di aver fatto pulizia dopo gli scandali che l'hanno investita; per l'esperto anticorruzione Pieth è pura cosmesi

  • 8 giugno 2022, 21:17
  • 20 novembre, 15:45
05:06

Riforme FIFA: il dopo Blatter

SEIDISERA 08.06.2022, 20:10

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Di: Francesca Calcagno/SEIDISERA 

Appena eletto alla testa del calcio mondiale nel 2016, Gianni Infantino ha promesso di rendere la FIFA più trasparente e responsabile. Di ripulirla, aggiungiamo noi, da quelle pratiche che hanno segnato la presidenza Blatter: assegnazioni mondiali dubbie, pressioni, accuse di corruzione e riciclaggio. Blatter, appunto, si era appena dimesso in seguito a una serie di procedimenti penali aperti nei confronti di alcuni alti dirigenti per corruzione e riciclaggio. Il processo che si è aperto oggi, mercoledì, (vedi correlati) è infatti solo uno dei tasselli del più vasto Fifagate, che aveva scoperchiato un vaso di corruzione e tangenti in un'organizzazione senza eguali.

Quel giorno (era il 26 febbraio) il congresso FIFA riunito in sessione straordinaria ha anche adottato una serie di riforme. La sostituzione del comitato esecutivo con un consiglio eletto, la presidenza limitata a 12 anni e poi ha deciso di pubblicare gli stipendi dei dirigenti. Per un'organizzazione che muove miliardi di franchi è sufficiente? Risponde alla RSI (per la FIFA) l'ex portiere svizzero Pascal Zuberbühler. Oggi è FIFA Senior football expert.

Pascal Zuberbühler in uno scatto del 2017

Pascal Zuberbühler in uno scatto del 2017

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"Io trovo che siamo molto trasparenti"

"Alla FIFA a fine anno si vede quanto ognuno ha guadagnato... dove c'è questa trasparenza? In nessuna società di calcio! Io trovo che siamo molto trasparenti. Ci sarebbero vari altri punti che potrei elencarle. Ma mi lasci dire: io sono alla FIFA dal 2017... non so com'era prima... ma da quel momento sento che il nostro unico scopo è promuovere il calcio."

Di riforme però si era parlato già ben prima del 2016 e di dubbi ne erano già stati sollevati parecchi. L'ONG Transparency International aveva tagliato i ponti con l'organizzazione perché i suoi suggerimenti non erano stati ascoltati. Lo stesso aveva fatto l'esperto anticorruzione e già professore all'Università di Basilea Mark Pieth dopo che la FIFA nel 2011 lo aveva chiamato per riorganizzare la sua governance interna. Cosa pensa oggi? "Per me qualcosa si è fatto ma sulla carta; penso che sia artificiale perché le persone fondamentali sono state sostituite da persone incompetenti e dipendenti dalla FIFA, per esempio nel comitato etico." Nel 2017 avevano effettivamente fatto discutere gli avvicendamenti in seno alla commissione etica, organo di vigilanza. Si era parlato di rapporti tesi tra Infantino e i presidenti (poi sostituiti) della commissione. La FIFA ha però assicurato che si è trattato di semplice necessità di cambiamento. Ma oggi la FIFA è più trasparente di ieri? "No, io penso purtroppo che la FIFA non sia diventata più trasparente. Le nuove riforme non servono a nulla finché manca una vera volontà di riforma da parte dell'associazione, carta è bene ma è la pratica che conta." Per Mark Pieth la mancanza di volontà è da ricondurre "al presidente (Gianni Infantino n.d.r), che non è interessato a vere riforme e che gode ancora di troppo potere".

Mark Pieth nel 2011

Mark Pieth nel 2011

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"Ognuno può dire che ha delle prove... anche noi ne abbiamo", replica Zuberbühler a cui abbiamo chiesto di dimostrarci che la FIFA fa sul serio. E lo fa portando degli esempi. "Da due anni lavora per noi Arsène Wenger, un allenatore di fama mondiale. Non sarebbe venuto se non potesse portare le sue idee. E poi: la Fondazione FIFA ha ricevuto 200 milioni di dollari dal dipartimento statunitense della giustizia per la sua lotta alla corruzione. Infine, a guidare la camera giudiziaria della commissione etica è Vasilios Skouris: prima era presidente della Corte di giustizia europea. Se abbiamo persone di questo calibro, vuol dire che siamo sulla strada giusta."

Pieth, nulla è cambiato

Già, la corruzione, altro grande capitolo che ha macchiato il calcio mondiale. Per Mark Pieth nulla è cambiato. "La FIFA funziona con il principio un voto per paese; per membro, e abbiamo un alto rischio di corruzione nel mondo in generale, il rischio rimane elevato se non altro perché un gran numero di stati membri della FIFA è altamente corrotto e questo si vede anche nella struttura della FIFA." Così dice anche uno studio di 3 anni fa di ERCAS, il Centro europeo di ricerca sulla corruzione. Sulla base di un'analisi qualitativa dell'organizzazione ma anche su fattori esterni si conclude che "la FIFA" è ad alto rischio. Replica ancora Pascal Zuberbühler."Le dico una cosa sulla corruzione. Da oltre 5 anni viaggio nel mondo in nome della FIFA. Ho incontrato persone importanti. E finora ho ricevuto solo feedback positivi! Chiaro, nessuno è perfetto, si può sempre migliorare. Ma siamo assolutamente sulla strada giusta!"

Di certo, lo scetticismo rimane tanto. Uno scetticismo che Zuberbühler spiega così: "quelli che da sempre criticano la FIFA continueranno a farlo, non vogliono vedere i cambiamenti, non ne parleranno mai più bene. È come quando ero portiere: se un giornalista ha cominciato a scrivere male di me, continuava farlo, non si è mai ricreduto alla luce di prestazioni migliori. Oramai è così anche con la FIFA, punto e basta." Il percorso avviato dalla FIFA dunque non è concluso; dovrà dimostrare nei fatti la volontà di un reale cambiamento nella cultura dell'organizzazione.

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