Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha annunciato nella tarda serata di ieri, mercoledì, di essere stato vittima di un vasto attacco informatico, nel corso del quale gli hacker si sono impadroniti dei dati di oltre 515'000 persone ritenute estremamente vulnerabili.
Alcune di queste persone sono fuggite da conflitti e altre erano in detenzione. Questo ciberattacco "mette ancora di più in pericolo le persone vulnerabili, quelle che già hanno bisogno di servizi umanitari", ha dichiarato Robert Mardini, direttore generale dell'organizzazione che ha sede a Ginevra, attraverso un comunicato.
L'incursione è stata riscontrata dall'organizzazione nei giorni scorsi. Il CICR indica di non disporre di informazioni immediate sugli autori del ciberattacco, che ha preso di mira una società esterna con cui il CICR ha concluso dei contratti per l'immagazzinamento dei dati. Secondo il Comitato al momento nulla indica che le informazioni in questione siano state divulgate o condivise pubblicamente.
"Anche se non sappiamo chi sia responsabile di questo attacco e perché è stato compiuto, abbiamo quest'appello da fare: le vostre azioni potrebbero potenzialmente procurare ancora più male e dolore a coloro che già hanno subito sofferenze indicibili", ha sottolineato Mardini. "Non condividete, non vendete, non divulgate e non utilizzate in alcun modo questi dati", ha dichiarato, rivolgendosi agli autori del ciberattacco.