La Svizzera non parteciperà alla caccia per rintracciare il denaro degli oligarchi russi. Sulla “NZZ am Sonntag” il consigliere federale Guy Parmelin ha difeso il “no” del Governo a far parte dell’apposita task force internazionale del G7.
Un’adesione è sempre un segnale politico, ha detto il responsabile del Dipartimento federale dell’economia: “In un mondo sempre più polarizzato, la Svizzera, in quanto Paese neutrale, ha interesse a mantenere una certa moderazione”.
Parmelin è tuttavia consapevole che “all’interno della task force potrebbero esserci pressioni di cui la Svizzera dovrebbe farsi carico, ad esempio quelle degli Stati Uniti oltre alle sanzioni dell’UE”.
Il ministro dell’economia ha tuttavia affermato che il Consiglio federale riesaminerà “certamente” la questione dell’adesione qualora altre importanti piazze finanziarie, come Singapore, dovessero entrare a far parte della task force.
Teoricamente la Svizzera potrebbe bloccare da 50 a 100 miliardi di franchi di beni russi, oltre ai 7,75 miliardi di franchi già congelati.
RG 12.30 del 08.04.2023 - Il servizio di Maria Jannuzzi
RSI Info 08.04.2023, 12:06
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