La Svizzera dovrebbe tassare i profitti di guerra delle aziende produttrici di materie prime, introdurre la possibilità di richiedere l'asilo in ambasciata per i disertori russi e congelare sistematicamente i beni degli oligarchi. Lo chiede in una risoluzione il Gruppo per Svizzera senza esercito (GSsE), che invita la Confederazione ad assumersi le proprie responsabilità nella guerra in Ucraina.
"È vergognoso che a Berna non ci sia la volontà politica di attuare le sanzioni in modo coerente", afferma il GSsE. Secondo l'organizzazione pacifista il minimo che si potrebbe fare è mettere a disposizione dell'Ucraina il denaro confiscato degli oligarchi e i profitti di guerra in modo che possano essere utilizzarli per la ricostruzione del paese.
In occasione del suo incontro annuale tenutosi a Soletta, il GSsE ha anche chiesto al Consiglio federale di aderire al Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Dalla sua entrata in vigore il 22 gennaio 2021, il Trattato vieta lo sviluppo, i test, la produzione, il trasferimento, il possesso, l'utilizzo di armi nucleari e la minaccia di utilizzarle. La Svizzera non vi ha ancora aderito, "ma sta riesaminando la sua posizione", secondo il sito del Dipartimento degli affari esteri.
RG 12.30 del 14.05.23: l’intervista di Alan Crameri a Tobia Schnebli, uno dei membri storici del Gruppo per Svizzera senza esercito nato 40 anni fa
RSI Info 14.05.2023, 17:34
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