Proseguono a Monaco di Baviera i lavori della 55esima edizione della Conferenza sulla sicurezza. Quella di sabato è stata una giornata dominata dal duello fra Angela Merkel e il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence, con la cancelliera tedesca che ha scelto la linea dura, contrattaccando gli USA di Donald Trump, affrontando la politica dei dazi e l'accordo iraniano, e tenendo un discorso da vera paladina del multilateralismo. E la giornata è stata cruciale anche per la consigliera federale e ministra della difesa Viola Amherd, che in un calendario fitto di appuntamenti ha avuto l’opportunità di incontrare fra gli altri anche la sua collega francese Florence Parly e quella tedesca Ursula von der Leyen.
A far discutere è il suo annuncio di voler prolungare i tempi di decisione sul progetto di difesa aerea svizzera da 8 miliardi di franchi, già elaborato dal suo predecessore Guy Parmelin, per chiedere un secondo parere esterno indipendente.
“Il rapporto è stato realizzato dalla Confederazione: c’è chi potrebbe dire che non è molto obiettivo, e per questo che voglio una seconda opinione”, spiega Amherd ai nostri microfoni. Ritardare la decisione non rappresenta un problema, aggiunge, “si tratta solo di due o tre mesi in più”.
Alla Conferenza sulla sicurezza, la consigliera Federale ha discusso con la sua omologa francese Florence Parly anche di un’eventuale cooperazione svizzero-francese per lo sviluppo di un nuovo satellite spia: “Prenderemo una decisione in proposito nelle prossime settimane”, ci spiega.