I tempi per una decisione sui nuovi velivoli da combattimento si allungano. La nuova responsabile del Dipartimento della difesa, Viola Amherd, ha reso noto che, prima di formulare una proposta concreta al Governo, intende "farsi un'idea globale" del progetto di difesa aerea da 8 miliardi di franchi elaborato sotto la guida di Guy Parmelin, in particolare chiedendo "una seconda opinione esterna e indipendente" sul rapporto Difesa aerea del futuro presentato dagli esperti nel maggio 2017.
Inoltre ha disposto che in seno ai suoi servizi venga elaborata un'analisi dell’attuale situazione di minaccia per confrontarla con le valutazioni eseguite in precedenza e dedurne eventuali conseguenze per il programma Air2030. Poi, in una ulteriore fase, sarà affrontata la questione di come consentire un referendum.
Il Governo si occuperà nuovamente del rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo, non appena la consigliera federale vallesana e il suo dipartimento avranno chiarito queste questioni. È previsto che ciò avvenga ancora nei primi sei mesi di quest'anno, ma come si legge in una nota della Confederazione, "questi lavori potrebbero avere un influsso sullo scadenzario del progetto". E ciò anche se nel frattempo proseguirà (come previsto) la valutazione dei sistemi in corsa.
F35, la Ferrari dei cieli
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Le prime domande di offerta per i nuovi caccia e per il sistema di difesa terra-aria a lunga gittata sono state inviate ai produttori da Armasuisse la scorsa estate. Per i jet, lo scorso 25 gennaio, sono arrivati i dossier dei cinque interpellati: Germania (Eurofighter), Francia (Dassault Rafale), Svezia (Saab Gripen E) e Stati Uniti (Boeing F/A-18 Super Hornet, Lockheed-Martin F-35A). Gli aerei da combattimento saranno sottoposti a prove pratiche a Payerne tra aprile e luglio.
RG 18.30 del 14.02.19: il servizio di Alan Crameri
RSI Info 14.02.2019, 19:41
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Difesa aerea, Amherd vuole più informazioni
Telegiornale 14.02.2019, 21:00