Svizzera

Calo dei turisti svizzeri negli Stati Uniti

Le agenzie di viaggio elvetiche registrano un crollo della domanda - Le tensioni politiche e commerciali tra USA e UE influenzano i flussi turistici europei

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Radiogiornale delle 07.00 del 16.04.2025 - Il servizio di Monica Fornasier

RSI Info 16.04.2025, 07:12

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Di: Radiogiornale/ATS/YR 

Le statistiche ufficiali americane rivelano un netto calo dei turisti in arrivo negli Stati Uniti, con una diminuzione di circa un quarto rispetto all’anno precedente dalla Svizzera. Anche altri Paesi europei, tra cui Austria, Germania e Spagna, mostrano una tendenza simile. Alcune agenzie di viaggio elvetiche parlano di un vero e proprio crollo della domanda.

La Travelpoint di Brunnen ha registrato un calo del 64% nel periodo da novembre ad aprile. Per Adrian Müller, responsabile dell’agenzia, il motivo principale è la politica dell’amministrazione Trump, che crea incertezza tra i viaggiatori. “Abbiamo clienti che temono di non poter entrare negli Stati Uniti o addirittura di essere arrestati al loro arrivo, ma non è così,” afferma Müller. Per lui, il 2025 è già compromesso.

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  • Axel Belloni e Paolo Riva

Hotelplan ha invece osservato una rinuncia ai viaggi oltre Atlantico principalmente a causa dei prezzi elevati. Tuttavia, la situazione è peggiorata recentemente. “Dalla scorsa settimana stiamo assistendo a un ulteriore calo della domanda”, conferma la portavoce Viviane Widmer, attribuendo questo fenomeno all’annuncio dei dazi. Le compagnie aeree e alcuni hotel stanno ora offrendo prezzi più competitivi per l’estate e l’autunno, rendendo economicamente interessante viaggiare negli Stati Uniti proprio ora.

Le statistiche statunitensi dei viaggiatori in arrivo per il mese di marzo mostrano un calo significativo: -26,5% per la Svizzera, percentuali simili per Austria, Germania, Spagna e Norvegia, e circa -35% per Danimarca e Islanda. Anche l’Italia registra un calo del 4,4%.

Le vacanze negli Stati Uniti stanno perdendo il loro appeal

Le tensioni politiche e commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno iniziando a intaccare i rapporti di buon vicinato, come dimostra il crollo dei viaggi negli USA. La postura sempre più rigida dei servizi di sicurezza alle frontiere, con casi eclatanti di arresti di cittadini europei, contribuisce a far perdere appeal alle vacanze in America.

Secondo il Financial Times, i visitatori provenienti dall’Europa occidentale che hanno soggiornato almeno una notte negli Stati Uniti sono diminuiti del 17% a marzo rispetto a un anno fa. Alcuni Paesi, come Irlanda, Norvegia e Germania, registrano cali superiori al 20%.

Paul English, co-fondatore del sito web di viaggi Kayak, ha dichiarato: “In soli due mesi Trump ha distrutto la reputazione degli Stati Uniti. Non è solo un altro terribile colpo all’economia statunitense ma rappresenta pure un danno alla reputazione che potrebbe richiedere generazioni per essere riparato.”

Il calo dei flussi turistici, generalmente in crescita dopo la pandemia, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Naren Shaam, CEO del sito di prenotazione viaggi Omio, ha dichiarato che i tassi di cancellazione per le prenotazioni verso gli Stati Uniti sono stati del 16% più alti nel primo trimestre rispetto all’anno precedente, con tassi di cancellazione ancora più alti per Regno Unito, Germania e Francia.

L’effetto Trump rischia di costare caro al settore del turismo, che vale il 2,5% del prodotto interno lordo degli USA. Le stime per il futuro non sono promettenti: Accor, catena di hotel francese, ha dichiarato che le prenotazioni per i visitatori europei negli Stati Uniti quest’estate sono diminuite del 25%.

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